L'Arcobaleno Magico
Il Unicorno e il Mondo Grigio
C’era una volta un mondo molto triste e grigio. Le persone vivevano le loro vite senza colori, senza gioia, senza sorrisi. Tutte le case, gli alberi, i fiori, persino il sole e la luna erano grigi. Nessuno ricordava più come fossero i colori, e la vita continuava in questa monotonia.
Un giorno, da una nuvola grigia, apparve un unicorno. Era l’unico essere in quel mondo che non era grigio. Il suo corpo era bianco come la neve, la criniera e la coda erano arcobaleno, e il corno dorato brillava al sole. Il suo arrivo suscitò stupore e curiosità tra gli abitanti, che non avevano mai visto nulla di simile.
Il unicorno, vedendo quel mondo grigio e triste, decise di fare qualcosa per riportare i colori. Cominciò a girare per le strade, toccando con il suo corno dorato tutto ciò che incontrava. E con grande meraviglia di tutti, gli oggetti e le persone toccati dal corno dell’unicorno iniziavano a riempirsi di colori.
Le case diventarono rosse, blu, gialle e verdi. Gli alberi tornarono ad essere verdi, i fiori sbocciarono in tutti i colori dell’arcobaleno. Le persone, toccate dal corno dell’unicorno, si riempirono di colori e di gioia. I loro vestiti divennero colorati, i loro volti si illuminarono di sorrisi. Anche il sole e la luna tornarono a brillare nei loro colori originali.
Ma non tutti erano felici di questi cambiamenti. Alcuni abitanti, abituati alla monotonia del grigio, si lamentavano dei nuovi colori, dicendo che erano troppo vivaci, troppo diversi. Non capivano il valore della diversità, l’importanza di ogni colore.
Il unicorno, vedendo queste reazioni, decise di insegnare a queste persone l’importanza della diversità e della gioia. Raccontò loro di mondi lontani, pieni di colori e di creature diverse, dove ogni colore e ogni essere erano importanti e speciali. Raccontò loro di come la diversità rendesse il mondo più bello, più interessante, più vivo.
Le persone ascoltarono il unicorno, e alcune iniziarono a capire. Cominciarono a vedere i colori non come qualcosa di fastidioso, ma come qualcosa di bello e prezioso. Cominciarono a capire che la diversità non era qualcosa da temere, ma da celebrare. E così, poco a poco, il mondo grigio iniziò a riempirsi di colori e di gioia.
Il unicorno, vedendo che il suo lavoro era finito, decise di andarsene. Ma prima di partire, fece un ultimo regalo agli abitanti di quel mondo: un arcobaleno nel cielo, un promemoria permanente dell’importanza della diversità e della gioia.
E così, il mondo grigio divenne un mondo di colori, un mondo di gioia, un mondo di diversità. Le persone, una volta tristi e grigie, ora sorridevano e ridevano, riempite di colori e di gioia. E anche se il unicorno era andato via, il suo insegnamento rimase, un promemoria permanente dell’importanza della diversità e della gioia.
E da quel giorno, ogni volta che vedevano l’arcobaleno nel cielo, le persone ricordavano l’unicorno e il suo insegnamento. E sorridevano, felici di vivere in un mondo pieno di colori e di diversità.
E vissero tutti felici e contenti, in un mondo pieno di colori, di gioia e di diversità. E anche se il unicorno non era più lì, il suo insegnamento rimaneva, un promemoria permanente dell’importanza della diversità e della gioia. E questo è il più bel regalo che un unicorno possa fare.