L'unicorno che imparò a sognare

Un giorno un piccolo Unicorno, fece visita al saggio zio.
Lo zio viveva in una montagna più alta delle altre e grazie a questo privilegio, vedeva parti del mondo agli altri precluse.
Il nostro piccolo unicorno era sempre felice di vedere lo zio, anche se viveva solo nel bosco alto e freddo del monte.
Lo zio aveva un particolare dono, aveva la capacità di far giocare il piccolo unicorno con la mente.
Non gli servivano ostacoli da saltare, fiumi da attraversare, altri unicorni da battere al galoppo.
Gli bastava un pensiero, uno spunto e tutto poteva prendere forma. Aveva la capacità di raccontare storie a colori, di materializzare nella mente del piccolo tutte le avventure più belle.
Quel giorno lo zio decise di insegnare la piccolo a sognare.
Tutte le volte che andava a trovarlo, il piccolo unicorno chiedeva gli chiedeva sempre come facesse a raccontare storie così belle, a farlo viaggiare con la fantasia.
PIccolo mio, oggi che hai deciso di rallegrare la mia giornata con la tua visita, ti farò un piccolo dono.
Ci sono tanti modi di sognare, tanti modi di materializzare quello che vorremmo, oggi te ne insegnerò uno dei tanti.
Nella tua mente tutto è possibile, ma quello che ti piace l’hai scoperto nel mondo reale, l’hai sentito, l’hai provato.
Allora cominciamo da qui. Cominciamo a pensare che la tua mente possa togliere tutte le barriere alle cose che vorresti provare.
Immaginiamo che la tua mente possa farti volare veloce all’instante in qualsiasi posto dei sei stato bene, dove sei stato felice.
Allora piccolo, chiudi gli occhi e viaggia veloce come la luce. Dove sei ora?
Sono una grande radura piana. Qui sulle montagne non si sono mai radure così belle e lunghe, da poterci correre liberi e felici.Solo una volta papà mi portò più in basso, in una lunga piana dove l’erba era bassa ed io potei correre fino a che dovvetti buttarmi a terra dalla stanchezza. Ricordo il morbido terreno dove affondavano mi miei zoccoli, ricordo il prato verde ed il cielo azzurro, ricordo l’aria che sapeva dell’erba che facevo saltellare al mio passaggio. Ecco ora sono proprio lì, e corro felice e veloce come quel giorno.
Bene piccolo, la nostra mente ci fa viaggiare dove vogliamo, ed ora dove sei?
Caro zio, ora sono alla sorgente del monte bianco. Sono lì che abbasso il mio muso per assoporare l’acqua più fresca e buona del mondo. Ho corso tanto, sono stanco e sudato e non c’è posto migliore del mondo come quello.