Lo scrigno dei sogni

Il Segreto degli Unicorni

C’era una volta, in un mondo lontano e incantato, un gruppo di unicorni di un bianco splendente. Questi unicorni non erano unicorni comuni, erano guardiani. Custodivano un tesoro molto speciale, nascosto in una grotta segreta, lontano da occhi indiscreti. Non era un tesoro di monete d’oro o di gemme preziose, ma uno scrigno pieno di polvere di sogni d’oro.

La polvere di sogni d’oro era un dono magico, capace di portare serenità e dolci sogni ai bambini mentre dormivano. Gli unicorni la raccoglievano con cura, catturando i raggi dorati del sole al tramonto e trasformandoli in polvere scintillante. Poi, con delicatezza, la riponevano nello scrigno, pronto per essere donato.

Ma un giorno, una terribile tempesta si abbatté sul mondo incantato. Il vento soffiava forte, la pioggia cadeva a dirotto e i tuoni ruggivano nel cielo. Gli unicorni si rifugiarono nella grotta, proteggendo lo scrigno con i loro corpi luminosi. Ma la tempesta era troppo forte e, con un boato, una frana bloccò l’ingresso della grotta.

Gli unicorni erano intrappolati. Senza il loro dono, i bambini del mondo non avrebbero potuto sognare sogni dolci e sereni. Ma gli unicorni non si persero d’animo. Con determinazione, iniziarono a scavare, usando i loro corni come picconi. Ma la roccia era dura e resistente, e nonostante i loro sforzi, non riuscivano a liberarsi.

Nel frattempo, nel mondo reale, i bambini stavano iniziando a notare qualcosa di strano. I loro sogni erano diventati inquieti e agitati, pieni di ombre e rumori spaventosi. Non riuscivano a dormire sereni, e i loro genitori non sapevano come aiutarli.

Ma c’era una bambina, di nome Sofia, che era diversa dagli altri. Sofia era una sognatrice, sempre con la testa tra le nuvole. Amava ascoltare le storie della nonna, storie di mondi incantati e creature magiche. E tra tutte, la sua preferita era quella degli unicorni custodi dei sogni d’oro.

Quando Sofia si accorse che i suoi sogni erano cambiati, capì subito che qualcosa non andava. Ricordò la storia degli unicorni e decise di fare qualcosa. Prese il suo coraggio a due mani e si addormentò, decisa a trovare gli unicorni nei suoi sogni.

E così fece. Nel suo sogno, Sofia si ritrovò in un mondo incantato, di fronte a una grotta bloccata da una frana. Senza esitare, iniziò a scavare, aiutata dalla sua determinazione e dal suo coraggio. E mentre scavava, sentì un suono provenire dall’interno della grotta. Un suono melodioso e dolce, come un canto. Era il canto degli unicorni.

Con uno sforzo finale, Sofia riuscì a liberare l’ingresso della grotta. Gli unicorni, sorpresi e grati, la accolsero con gioia. Le mostrarono lo scrigno e le spiegarono cosa era successo. Sofia, commossa, promise di aiutarli a distribuire la polvere di sogni d’oro ai bambini del mondo.

E così, ogni notte, Sofia viaggiava nei suoi sogni, visitando i bambini di tutto il mondo e donando loro un pizzico di polvere di sogni d’oro. I sogni tornarono ad essere dolci e sereni, e i bambini potevano finalmente dormire in pace.

E gli unicorni? Continuarono a custodire il loro tesoro, sapendo che, grazie a Sofia, i sogni d’oro sarebbero sempre stati al sicuro. E vissero tutti felici e contenti, nel mondo reale e in quello incantato, sognando sogni d’oro.

E così, cari bambini, ricordatevi sempre che i sogni sono un dono prezioso. Custoditeli con cura, e non smettete mai di sognare. Perché, come diceva la nonna di Sofia, “in ogni sogno c’è un pizzico di magia, e in ogni magia c’è un pizzico di sogno”.