La leggenda dell'unicorno d'oro

Un unicorno dal corno dorato è bramato da un avido re

C’era una volta un magnifico unicorno dal corno dorato che viveva in un incantevole bosco incantato. Tutti gli abitanti del bosco lo amavano molto per la sua gentilezza e la sua generosità. Ogni giorno, l’unicorno usava il suo prezioso corno dorato per fare del bene: curava gli animali malati, faceva fiorire i fiori appassiti e portava luce nei luoghi più bui del bosco.

Lontano da quel bosco, in un grande castello, viveva un re molto avido. Aveva sentito parlare dell’unicorno e del suo corno dorato e desiderava ardentemente possederlo. Era convinto che quel corno avrebbe potuto aumentare la sua ricchezza e il suo potere. Così, decise di inviare i suoi cavalieri più forti e coraggiosi per catturare l’unicorno.

Nel frattempo, l’unicorno continuava a fare del bene nel bosco, ignaro del pericolo che si stava avvicinando. Un giorno, mentre stava aiutando un piccolo coniglio a trovare la strada di casa, i cavalieri del re arrivarono nel bosco. Erano armati e sembravano molto spaventosi. Quando videro l’unicorno, si avvicinarono a lui con l’intento di catturarlo.

Ma l’unicorno, pur essendo gentile e pacifico, era anche molto saggio e coraggioso. Capì subito che i cavalieri non erano lì per fare del bene, ma per portarlo via. Così, senza perdere tempo, usò il suo corno dorato per creare un cerchio di luce intorno a lui. La luce era così forte che accecò i cavalieri, permettendo all’unicorno di fuggire.

Il re, quando seppe del fallimento dei suoi cavalieri, si arrabbiò molto. Ma invece di rinunciare al suo desiderio di possedere il corno dorato, decise di andare lui stesso nel bosco per catturare l’unicorno. Era convinto che, con la sua astuzia, sarebbe riuscito dove i suoi cavalieri avevano fallito.

Arrivato nel bosco, il re trovò l’unicorno che stava aiutando un piccolo uccellino a volare. Vide il corno dorato brillare alla luce del sole e il suo desiderio di possederlo aumentò ancora di più. Si avvicinò all’unicorno con un sorriso falso e tentò di ingannarlo con belle parole.

Ma l’unicorno, grazie alla sua saggezza, capì subito le vere intenzioni del re. Decise quindi di insegnargli una lezione. Usando il suo corno dorato, creò un’illusione di un grande tesoro di fronte al re. Il re, vedendo tutto quel oro, non poté resistere e si precipitò a prenderlo. Ma appena toccò l’oro, si trasformò in una statua d’oro.

Gli abitanti del bosco, vedendo che l’avidità del re era stata la sua rovina, ringraziarono l’unicorno per averli protetti. E l’unicorno, felice di aver potuto aiutare, continuò a fare del bene con il suo corno dorato.

Da quel giorno, il re rimase una statua d’oro nel bosco, un monito per tutti coloro che permettono all’avidità di governare il loro cuore. E l’unicorno, con il suo corno dorato, continuò a portare bene e felicità a tutti gli abitanti del bosco, dimostrando che la vera ricchezza non è nell’oro o nel potere, ma nel fare del bene e nell’essere gentili con gli altri.

E così, il bosco visse per sempre in pace e felicità, grazie all’unicorno dal corno dorato.

La fine.